sabato 23 aprile 2011

Pasqua dovuta, pasqua non capita


Apro gli occhi, mi sveglio già di cattivo umore: sapere che è un giorno di festa, in cui è stato irrevocabilmente stabilito che bisogna sprizzare felicità da tutti i pori, mostrarsi partecipi e distribuire bacetti a destra e a manca esclamando "auguri!", "buona pasqua", non fa altro che innervosirmi e peggiorare il mio umore. Vorrei sottrarmi a tutta questa euforia immotivata, ma soprattutto mi chiedo se la gente intorno a me la provi realmente o si sia a tal punto convinta che occorre adeguarsi alle convenzioni da apparire di conseguenza in uno stato di assuefatta allegria! Il bello è che non puoi certo rovinare la festa a chi ci tiene realmente a godersela: nooo, mostrati gioioso e gasato, scarta le uova di cioccolato, addentane la delizia calorica, mostrati colpito dalla sorpresa, apparecchia la tavola a festa e mangia fino a non riuscire più a respirare! questa è la prassi, chi sei tu per cambiarla o rifuggirla? Ma la mia mente è più forte della consuetudine, il mio copro si ribella a tale passiva rappresentazione di ipocrisia; perchè non celebrare la bellezza della vita, la rinascita della natura e l'importanza dei legami familiari e sociali in un'altra data, in maniera più rilassata e non codificata??? Almeno i bambini sono coinvolti emotivamente all'evento, il loro cuoricino batte davvero mentre scartano l'ovetto kinder, agguantano la sorpresa e la confrontano orgogliosi con quelle dei compagni di scuola e amichetti. peccato che questo entusiasmo spontaneo venga meno con l'età! Ora basta ironizzare e lamentarsi, corro ad aprire il mio uovo!

Nessun commento:

Posta un commento