sabato 20 marzo 2010

Last week in Mumbai: chissà se ci sarà un ritorno!


Eccomi qui ad impacchettare tutta la roba che ho portato a Mumbai 8 mesi fa: si ritorna alla base, ci si prepara a salutare tutte le splendide persone che mi hanno accompagnato in quest'avventura..che non ho concluso come avrei voluto: alla fine il senso del dovere è prevalso anche in India, dove le regole dovrebbero avere un valore relativo. Mi porterò dentro sensazioni indescrivibili, mi sentirò incredibilmente sola in un mondo che mi fa stare male e che pure mi sta chiamando. Chissà se ci sarà un ritorno, chissà se alla fine il mio posto è questo!! Di sicuro, di pwrsone così interessanti e vive non ne ho mai incontrate, sarà a passione per ciò che è estremo ad unirci...forse la febbre che mi ha colpito in questi giorni è simbolo del tormento che mi porto dentro: partire o restare, fare ciò che Deve essere fatto o continuare a lasciarsi spingere dalla corrente?? di sicuro voglio prendere la mia vita in mano, voglio almeno provare a raggiungere un equilibrio che sembra non esserci..Poi magari riuscirò ad apprezzare di più quello che l'India mi ha offerto e mi offre ancora. C'è proprio il bisogno del ritorno per rimettere in ordine le priorità della mia vita. Già so che il giorno della partenza salirò sull'aereo con le lacrime dentro, consapevole di ciò che lascio. Eppure sono tanti i segnali che mi fanno credere di aver fatto la scelta giusta per il momento: riflettere a mente fredda sulla direzione da imboccare, per essere più serena e continuare a sognare.

lunedì 1 marzo 2010

Mediamente isterica

Mi chiedo se sia un caso che il mio ritorno di interesse per il libro di sri Nisargadatta Maharaj, "Io sono quello", coincida con la mia crisi di identita' dell'ultimo mese..mah! Questa volta l'India, anziche' schiarirmi la mente, mi ha aiutato a complicarmela...acque torbide, inquinamento acustico e ambientale...e io non so piu' cosa voglio e cosa fare per ottenerlo. Forse l'India non e' il MIO posto, forse non esiste il MIO posto...essere apolidi ma soffrire per questa condizione, spostarsi di continuo come gli zingari continuano a fare...e ritornare alla base quando la confusione raggiunge un apice non piu' tollerabile. Le decisioni sono sempre sofferte, ma a questo punto l'italia mi impone di tornare. per fare cosa? non sottrarsi alle proprie responsabilita', ascoltare i segnali del corpo e rispettare i bisogni fisiologici dello stesso...Tornero' per poco, almeno spero..il viaggio e' di sicuro la mia dimensione, la ricerca, lo stato che preferisco...non voglio piantare radici da nessuna parte, ma danzare da un punto all'altro del globo mantenendomi leggera. Voglio continuare a sentirmi farfalla, a librarmi nell'aria assaporando il nettare dolce che ogni fiore e' capace di offrire. A volte il gusto si rivela amaro, ma di sicuro anche quel sapore ha in se' qualcosa di unico. Mi mancheranno i compagni di viaggio con cui ho condiviso parte del mio percorso, la magia delle serate trascorse insieme a parlare di quanto la stessa passione per l'india ci lega. Mi sentiro' incredibilmente sola, incapace di esprimere quello che mi porto dentro, consapevole di non essere capita da chi l'India non ha mai provato a capirla. Eppure la sicurezza di tornare e ritrovare un ambiente cosy, punteggiato da tante piccole stelle, mi dara' la forza di guardare avanti e di agire con determinazione.