venerdì 19 febbraio 2010

Apro gli occhi e vedo te, BHARAT

C'è chi si immerge nel sacro Gange per sentire l'India autentica, chi si rinchiude in un ashram (vedi quello di Osho a Pune), c'è chi si sottopone a massaggi ayurvedici di tradizione locale ma dal prezzo western-style e chi, come me, per non perdere il contatto con l'India più genuina si accontenta di passeggiare tra i bazar e le viuzze interne. Esco di casa ancora assonnata, le strade sono già piene di gente che lava le macchine con panni che più sudici non si può, che compra bhindi e phul gobhi, che esce da chiesa con l'anima più serena ma la mente piena di pregiudizi (come sono razzisti i cristiani in India!!), che sposta l'immondizia da un angolo all'altro dei vicoli (ma dove la porteranno mai questa immondizia??) L'odore dal pane appena sfornato mi avvolge, gli uomini vestiti in lungi che passeggiano con lo spazzolino da denti in bocca mi fissano sbalorditi, penseranno, " ma cosa ci fa una firangi in questo posto?" Io mi sento completamente a mio agio, solo i topi morti spiaccicati sulla strada mi fanno un pò ribrezzo... é incredibile quanto gli indiani cerchino di essere puliti addosso e nelle loro case e quanto siano incuranti dell'ambiente esterno: dalla soglia di casa in poi l'atmosfera cambia, no scarpe ai piedi, no cianfrusaglie, incenso e puja giornaliera a Ganesha e via dicendo, ma fuori è il delirio: la plastica, ahimè, è arrivata anche qui, e tutti ne vanno matti... Le samosa calde del tipo all'angolo tra Hill road e Bazar road non le ho ancora provate, ma mi fanno troppo gola, prima o poi cederò, tanto una colonia di batteri ha già preso residenza nel mio povero stomaco :) Il punto più critico sta nell'attraversare S.V. Road: Napoli è un'oasi di pace a confronto! Alle 7.30 del mattino c'è un traffico pazzesco, e se non muovi le chiappe, Kaput! e poi c'è l'autobus locale che costa solo 6 rupie: sali al volo e, a seconda del numero che prendi, ti trovi a far parte di un diverso gruppo sociale. Il più local è il 56, che passa per Dadar, è zeppo di donnine in sari, con i gelsomini nei capelli e i churi luccicanti, che si recano al mercato a comprare methi e palak. La loro size varia dalla XS alla super large, come pure la lunghezza dei baffi.. Il bus più di classe è l'83, è nuovo, con la scritta luminosa e la carrozzeria ancora shining. I passeggeri sono quasi tutti impiegati di Down town o studenti universitari. Dopo una ventina di minuti in cui mi diverto a guardarmi intorno, arrivo a destinazione: l'ufficio, la Indo-Italian Chamber of Commerce! Entro, non c'è quasi nessuno...ma l'odore del latte bruciacchiato dimenticato sul fornello mi accoglie e mi spinge a iniziare una nuova giornata lavorativa:)

sabato 6 febbraio 2010

deep feelings


Essere a casa ma non sentirsi a casa...vivere perennemente in movimento, correre con la mente senza ascoltare il corpo. Mi sento stanca, un pò delusa da me stessa, eppure mi ritengo fortunata: è come se fossi un astro di luce riflessa, mi circondano persone interessanti, che mi fanno sentire viva. La famiglia non si sceglie, per fortuna mi è andata piuttosto bene...ma gli amici si, e posso dire che sono da favola:) persone che sono entrate in punta di piedi nella mia vita e che hanno modificato la mia prospettiva - del bicchiere mezzo vuoto- sulle cose. Non sentirsi giudicata ma accettata, trovare nell'altro ciò che si sente e che si teme di esprimere per non sentire il giudizio di chi spesso non capisce. Ci muoviamo sulla stessa lunghezza d'onda, la spontaneità ci permette di vivere a pieno le esperienze che ogni giorno ci riserva. Torino è stata una sorpresa: solita città grigia, neve sulle strade...ma ecco che compaiono dei folletti magici, degli elfi portatori di tanta energia positiva!! Simone, Davide, Greta, Pankaj, Luciana, Costanza, Giorgia, Giulia... Ritrovarsi a sorseggiare un bicchiere di vino e a scattare foto ricordo, chiacchierare come se ci conoscessimo da anni. Sentire quel calore che solo chi vuole bene incondizionatamente riesce ad emanare. Che strano, faccio l'insegnante ma sono quasi sempre io ad imparare da chi mi ascolta!! Il punto di vista degli altri mi sta aiutanto a maturare una coscienza critica, e a contare fino a dieci prima di etichettare le persone come se fossero merce esposta in una vetrina. Niente è come sembra, niente è come appare...anche la sofferenza che spesso mi porto dentro sta diventando piacevole, proprio perchè so che non ho bisogno di fingere e di nasconderla. Non più sorrisi di convenienza, ma forti sensazioni, emozioni sincere che mi legano alla vita.