domenica 27 dicembre 2009

Confusa e felice


Mi ero ripromessa di non provare più a scrivere un blog, di convivere con la frustrazione di non riuscire a comunicare a nessuno, neppure a me stessa, quello che sento in India. Eppure..c'è qualcosa che mi dice che le emozioni che mi porto dentro non meritano di restare annidate nel mio animo, vale la pena condividerle con gli altri, almeno con chi, come me, sta vivendo questa esperienza. Le parole non hanno odore, colore, forma, suono..o forse mi sbaglio? Mumbai mi regala ogni giorno qualcosa. Sono ormai quattro mesi che l'India mi ha adottato, non mi sento affatto una expats, credo di essere più indiana di tanti Mumbaikers..se mi chiedo a quale paese appartenga, non riesco a darmi una risposta...Il segreto è smettere di trovare una risposta, un senso logico a tutto..Non è poi così male lasciarsi trasportare dalla corrente, abbandonarsi al ritmo di clacson e bollywood hits che da mattina a sera accompagnano la routine quotidiana. So solo una cosa: da quando sono qui, ho l'impressione di aver trovato la mia CASA, di essere riuscita ad individuare quel quid che mi mancava per essere me stessa. La mattina apro gli occhi, sento di essere viva, lascio il mio letto, dal materasso non proprio soffice, e so che il nuovo giorno mi arricchirà interiormente..Non più tristezza sul mio volto, non più sopravvivenza allo stato puro. Anche quando sono sola, cosa che capita di rado, non avverto più quell'inquietudine che ero solita portarmi dentro...Non è pace dei sensi, ma riscoperta del sè, di un sè che ho sempre odiato, detestato, cercato di zittire...ora il mormorio dei miei pensieri non mi sembra più tanto male...é come abituarsi ad ascoltare musica classica indiana proveniendo da una forma mentis occidentale: le note non sono più 7 ma 12, il concetto di ritmo cambia., ma non per questo la melodia si perde...è un continuo arricchirsi, uno scoprire che ciò che i nostri canoni giudicano 'anomalo' può essere più intonato di una sinfonia in si maggiore...Ora vado a letto, ma vi assicuro che non è il sonno a farmi scrivere queste parole..sto imparando ad amare quello che sono, un puntino nero su un foglio di carta, una tessera di un mosaico formato da milioni di elementi differenti, ma che senza di me, senza quella piccola tessera, sarebbe incompleto.

2 commenti:

  1. Non credere che nessuno possa poi capire quello che provi.
    Anch'io mi sono sempre sentita a casa fuori dal paese in cui sono nata, anche se ormai da tempo sono tornata qui (e da quello stesso tempo ho ricominciato a sentirmi straniera).
    Credo che sarà un vero piacere seguirti.
    Alla prossima.
    Puck

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  2. manu manu
    mi è giusto tornato in mente che avevi creato il blog.
    Credimi, nero così è bello già di suo...
    vedere poi quelle due foto (e sai bene cosa penso di quelle due foto...)
    che letteralmente "spiccano" nel buio del non-colore mi lasciano immaginare, senza aspettative, che questo tuo blog mi accompagnerà post dopo post.
    In quanto a ciò che ho letto...
    Posso dire che si vede lontano un km che sei più indiana di tanti Mumbaikars.
    E l'augurio che ti faccio è quello di vivere nel modo migliore possibile in questa tua nuova casa, in questa Mumbai che io stesso (e tu lo sai bene) amo.
    E tanti auguri per questo blog.
    Fammi leggere quello che a parole difficilmente sono riuscito a sentire.
    Ti abbraccio forte e mi manchi tanto!

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